Il Po nasce dal Monte Monviso, in Piemonte, e con i suoi 652 km è il fiume più lungo d’Italia. Attraversa Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, prima di sfociare nel Mar Adriatico formando un ampio delta fluviale.
Nel suo percorso, il Po riceve le acque di circa 141 affluenti. Gli affluenti sono fiumi o torrenti che si uniscono a un fiume principale, aumentando il volume complessivo dell’acqua. Nel nostro caso, questi affluenti provengono sia dalle Alpi che dagli Appennini, formando un sistema fluviale estremamente esteso e complesso.
Il bacino idrografico del Po è il più esteso d’Italia (74.000 km²): copre quasi un quarto dell’intero territorio nazionale e coinvolge oltre 3.200 comuni. Grazie alla sua rete di corsi d’acqua, canali e bacini, rappresenta una delle infrastrutture idriche più vitali d’Europa per agricoltura, industria e insediamenti umani.
Tuttavia, la presenza di tanti affluenti rende il Po vulnerabile alle piene: in caso di forti piogge a monte, il livello del fiume può aumentare rapidamente, causando esondazioni anche a grande distanza, con conseguenze significative sulle città e sulle campagne circostanti.
💡 Curiosità:
Il Tanaro, uno degli affluenti del Po, ha una portata d’acqua così ampia che nel punto in cui si unisce al Po trasporta addirittura più acqua del fiume principale. Per questo motivo, alcuni studiosi hanno avanzato l’ipotesi secondo cui il Tanaro potrebbe essere considerato il vero corso principale (o corso superiore) del Po.
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