La Seconda Guerra Mondiale ebbe inizio il 1º settembre 1939, quando la Germania nazista, guidata da Adolf Hitler, invase la Polonia. L’attacco fu rapido e violento: oltre un milione di soldati tedeschi, accompagnati da migliaia di carri armati e aerei, colpirono con una strategia chiamata blitzkrieg (guerra lampo), pensata per sorprendere il nemico e conquistare rapidamente il territorio.
Per giustificare l’invasione, i tedeschi misero in scena un finto attacco al confine, passato alla storia come incidente di Gleiwitz. Questo trucco servì a far sembrare la Germania vittima di un’aggressione, cercando di ottenere l’appoggio dell’opinione pubblica.
Il 3 settembre, appena due giorni dopo, Regno Unito e Francia dichiararono guerra alla Germania. Il conflitto, che inizialmente sembrava limitato all’Europa, si trasformò in pochi anni in una vera guerra mondiale.
La guerra proseguì fino al 1945, coinvolgendo più di 100 milioni di persone in oltre 30 paesi. Fu uno dei periodi più devastanti della storia umana, lasciando un segno profondo nella politica, nella società e nella memoria collettiva del mondo intero.
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