Dopo aver invaso la Polonia nel settembre 1939, la Germania nazista continuò rapidamente la sua espansione militare in Europa.
Il 9 aprile 1940, le truppe tedesche attaccarono Danimarca e Norvegia, giustificando l’azione con un presunto incidente navale nelle acque norvegesi. L’obiettivo reale era strategico: assicurarsi il controllo delle rotte marittime e delle risorse del Nord.
Un mese dopo, il 10 maggio 1940, la Germania lanciò un’offensiva a ovest, invadendo contemporaneamente il Lussemburgo, i Paesi Bassi e il Belgio. Queste invasioni facevano parte del piano per aggirare le difese francesi e lanciare l'offensiva contro la Francia, che avrebbe portato alla sua rapida sconfitta.
Nel 1941, l’espansione proseguì verso sud-est: ad aprile, la Germania invase la Jugoslavia e la Grecia, consolidando la propria presenza nei Balcani. Infine, nel giugno 1941, iniziò l’Operazione Barbarossa, l’invasione dell’Unione Sovietica, che aprì un nuovo e devastante fronte orientale.
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