La Seconda Guerra Mondiale si concluse ufficialmente il 2 settembre 1945, con la resa del Giappone e la vittoria degli Alleati.
Nonostante il conflitto in Europa fosse terminato già a maggio, il Giappone continuava a combattere duramente nel Pacifico, utilizzando tattiche disperate come gli attacchi kamikaze, in cui i piloti giapponesi si schiantavano deliberatamente contro le navi nemiche con aerei carichi di esplosivi.
Dopo la morte del presidente americano Franklin D. Roosevelt, il nuovo presidente, Harry Truman, decise di impiegare una nuova e devastante arma sviluppata in segreto dagli Stati Uniti: la bomba atomica. Il 6 agosto 1945, un bombardiere B-29 chiamato Enola Gay, pilotato dal colonnello Paul Tibbets, sganciò la prima bomba atomica su Hiroshima (“Little Boy”). Il 9 agosto, un secondo ordigno (“Fat Man”) venne rilasciato su Nagasaki.
I due attacchi spinsero il Giappone alla resa incondizionata, firmata ufficialmente a bordo della nave da guerra statunitense USS Missouri, segnando così la fine del conflitto più devastante della storia moderna.
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