La Triplice Alleanza, siglata a Vienna il 20 maggio 1882, comprendendo inizialmente Germania e Austria-Ungheria (la Duplice Alleanza), per poi essere ampliata con l'adesione dell'Italia. La natura di questo patto era difensiva: prevedeva che, in caso di attacco a uno degli stati membri da parte di una potenza esterna, gli altri alleati sarebbero intervenuti in sua difesa.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, l'alleanza vide l'ingresso di nuovi membri, in particolare l'Impero Ottomano e la Bulgaria, che si schierarono al fianco dei cosiddetti Imperi Centrali. Tuttavia, l'Italia decise di adottare una posizione di neutralità iniziale, per poi entrare nel conflitto al fianco della Triplice Intesa, contravvenendo formalmente agli accordi precedentemente stipulati con Germania e Austria-Ungheria. Questa scelta dell'Italia fu giustificata dal fatto che fu l'Austria-Ungheria a dichiarare guerra alla Serbia, e non il contrario, permettendo così all'Italia di considerarsi libera dagli obblighi del patto, che prevedeva un intervento solo in caso di aggressione subita da uno degli stati membri.
La mappa delle alleanze della Prima Guerra Mondiale mostra chiaramente la divisione tra gli Imperi Centrali, colorati di arancione, che includevano la Triplice Alleanza originaria più i suoi nuovi alleati, e l'Intesa, colorata di verde, a cui l'Italia si unì, oltre ai paesi neutrali, indicati in grigio.
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