La prima guerra mondiale, nota anche come la Grande Guerra, rappresenta uno degli eventi più complessi e devastanti del XX secolo. Iniziata il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Austria-Ungheria alla Serbia, essa si sviluppò in un conflitto globale che coinvolse molte delle grandi potenze mondiali dell'epoca, divise in due alleanze contrapposte: Triplice Intesa, comprendenti principalmente Francia, Regno Unito, Russia, Italia (che entrò in guerra nel 1915 a fianco degli Alleati, nonostante facesse parte inizialmente della Triplice Alleanza con Germania e Austria-Ungheria) e, successivamente, gli Stati Uniti; e gli Imperi Centrali, guidati da Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria.
La guerra fu scatenata da una serie di eventi innescati dall'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando d'Austria a Sarajevo il 28 giugno 1914, atto perpetrato da Gavrilo Princip, membro di un'organizzazione nazionalista serba. Tuttavia, le radici del conflitto affondano in profondi dissidi storici, nazionalistici, imperialistici e militari, accumulatisi nel corso degli anni.
Le ambizioni territoriali erano al centro delle tensioni pre-belliche: l'Italia mirava all'annessione di Trento e Trieste, aree di lingua e cultura italiana ma sotto dominio austriaco; la Francia aspirava a recuperare Alsazia e Lorena, perdute a favore della Germania nella guerra franco-prussiana del 1870-71; la Russia, l'Italia e l'Austria-Ungheria avevano interessi contrapposti nei Balcani. La competizione per le colonie africane aggravò ulteriormente le relazioni internazionali. La cosiddetta "corsa all'Africa" vide le potenze europee contendersi il controllo di vasti territori, in un processo che contribuì a intensificare le rivalità imperialistiche.
Il sistema delle alleanze militari, concepito per garantire un equilibrio di potere, finì per creare un ambiente altamente polarizzato, in cui la sicurezza collettiva era mantenuta attraverso un delicato gioco di equilibri. Tuttavia, questo sistema si rivelò fragile e incapace di prevenire l'escalation che condusse alla guerra.
La prima guerra mondiale introdusse nuovi e devastanti metodi di combattimento, inclusa la guerra di trincea, l'uso di gas velenosi e la guerra aerea. La tecnologia militare avanzò rapidamente, ma le tattiche non tennero il passo, risultando in milioni di morti e feriti.
La guerra si concluse l'11 novembre 1918 con la firma dell'armistizio di Compiègne, che pose fine alle ostilità sul fronte occidentale. Il trattato di Versailles del 1919, che formalizzò la pace con la Germania, impose dure sanzioni economiche e territoriali agli Imperi Centrali, contribuendo a creare un clima di risentimento che avrebbe poi alimentato le cause della seconda guerra mondiale.
Questo conflitto ebbe un impatto profondo e duraturo sulla geopolitica mondiale, sulle società e sulla cultura degli stati coinvolti. Oltre ai cambiamenti territoriali, il conflitto portò al crollo di quattro grandi imperi (tedesco, austro-ungarico, russo e ottomano), al riassetto delle alleanze internazionali e all'emergere degli Stati Uniti e del Giappone come potenze mondiali. La guerra segnò anche l'inizio di un nuovo ordine mondiale, caratterizzato da un'instabilità che avrebbe condotto, a distanza di soli vent'anni, allo scoppio di una seconda, ancora più devastante guerra mondiale.
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